L’India è una terra di grande fascino, ricca di colori e contrasti, dove le tradizioni e la spiritualità sono al centro della vita quotidiana. Appena si atterra in questo territorio, attirati dalla sua vastità e dal suo esotismo, si viene letteralmente catapultati in una realtà in cui mangiare con la mano destra (mi raccomando!), incontrare persone che dormono per strada, vedere scimmie che rubano il cibo dalle cucine, sentire sfrecciare motorini con minimo quattro persone sopra rappresentano la normalità di questo Paese.
Oggi parliamo di una delle feste più importanti che viene celebrata in tutta l’india, il Diwali (chiamato anche Deepawali) è conosciuto come la festa delle luci, proprio perché milioni di luci ad olio ed elettriche si accendono e illuminano ogni angolo del territorio indiano, è una festività che ricorda quasi il Natale per l’atmosfera che si crea. Questa festa viene celebrata per rappresentare la vittoria del bene sul male, la leggenda racconta infatti che il principe Ram dopo aver ucciso il demone Ravana, tornò a casa con la propria famiglia e il popolo, per celebrare il suo ritorno, accese file di lampade ad olio. Ancora oggi, durante il Diwali, si accendono fila di luci ad olio ed elettriche e si decorano le case con la composizione dei kolam ai quali vengono aggiunti i lumini. È interessante sapere che soprattutto nell’India del sud, e indipendentemente dalle festività, ogni mattina le donne indiane disegnano i kolam fuori dalle proprie abitazioni, si tratta di forme geometriche realizzate con polvere di gesso o farina di riso per attirare le energie positive.
Il Diwali viene celebrato il 15imo giorno del mese indù di Kartika, il mese del calendario lunare considerato più propizio, quest’anno è stato celebrato il 14 novembre. Coinvolge l’intera comunità induista ed è una ricorrenza in grado di unire milioni di persone che appartengono a tradizioni e religioni diverse come quella sikh, jaina e induista. Immaginatevi una festa di dimensioni notevoli, una sorta di capodanno italiano, in cui però i festeggiamenti si susseguono freneticamente e durano per cinque giorni consecutivi. Durante il primo giorno, chiamato anche Dhanteras, si celebra la dea dell’abbondanza Lakshmi; il secondo giorno è chiamato Choti Diwali, e si narra che proprio in questo giorno Krishna abbia ucciso il demone Narakasura; il terzo giorno rappresenta il vero e proprio Diwali, dedicato alla Dea Lakshmi; il quarto giorno, Balipratipada, si prega in onore del Dio Krishna; l’ultimo giorno invece, Bhai Dooj, è dedicato al legame tra i fratelli.
In questi cinque giorni di festeggiamenti no-stop, le strade, le abitazioni e i templi abbelliti con milioni di fiori e luci emanano un’atmosfera di calore. La pulizia delle abitazioni è un momento importante e fondamentale durante la festa perché le case devono essere pronte e in perfette condizioni per accogliere le varie divinità, il popolo indiano però non si dedica soltanto alla pulizia e alla preghiera, ma la maggior parte di loro fa shopping sfrenato, gioca a carte, mangia, prepara dolcetti tipici da scambiare con la comunità, indossa gli abiti nuovi appena acquistati e gli amici e i famigliari si incontrano per scambiarsi i doni, insomma ci si dà alla pazza gioia.
Il Diwali è sicuramente un’esperienza meravigliosa da vivere almeno una volta nella vita per provare l’emozione di immergersi totalmente in una cultura così piena di ricchezza. “Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. […] Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno”, Tiziano terzani.