Il mondo dell’arte sta vivendo un momento significativo. Lo scorso 28 novembre, in diretta streaming, è stata annunciata una notizia davvero importante non solo per la città di Piacenza, ma per la cultura italiana ed Europea in generale. La Galleria Ricci Oddi di Piacenza ha comunicato il ritorno dell’opera di Gustav Klimt “Ritratto di Signora”, rubata 23 anni fa.
Nel 1925 l’opera dell’artista austriaco fu acquistata dal collezionista italiano Giuseppe Ricci Oddi, nel 1997 fu poi rubata dalla Galleria e soltanto a dicembre 2019 fu ritrovata in una borsa nella stessa Galleria in cui era esposta. Un fatto piuttosto misterioso, quasi come il dipinto stesso. Nel 1996 la studentessa Claudia Maga intuì che sotto al “Ritratto di Signora” ci fosse un altro dipinto che l’artista cercò di coprire, dopo varie ricerche e studi, si scoprì che effettivamente l’olio su tela celava un altro dipinto intitolato il “Ritratto di Ragazza”. Ma cerchiamo di capire, le numerose analisi attestarono che il “Ritratto di Ragazza”, in cui era rappresentata una ragazza con un cappello e una sciarpa, fu dipinto nel 1910 e due anni dopo venne esposto a Dresda, però tra il 1916 e il 1917 Gustav Klimt lo modificò creando così l’opera che oggi tutti conosciamo con il nome di “Ritratto di signora”.
Il presidente della Galleria Massimo Ferrari è stato onorato di presentare il ritorno del capolavoro “assieme ai tanti preziosi quadri dove è sempre stato fino al 1997 e dove resterà”. Con questo rimpatrio si da il via al Progetto Klimt che avrà una durata di due anni, dal 28 novembre 2020 all’11 ottobre 2022. Il programma scandito da quattro tappe partirà dalla storia del quadro e del suo ritrovamento; durante la seconda tranche si affronterà il legame tra Gustav Klimt e gli altri artisti presenti nella Galleria; nella terza tappa, invece, si parlerà del rapporto tra l’Italia e l’artista austriaco e la quarta e ultima parte sarà realizzata “in occasione dei 160 anni dalla nascita di Gustav Klimt”.
Durante la diretta streaming è stata presentata la lettera di Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che ha commentato così l’evento: “Quest’opera, collocata ora nel prestigioso Salone d’Onore appena ristrutturato, viene finalmente restituita alla sua comunità e all’Italia intera dopo 23 anni. Ciò avviene, purtroppo, in un momento in cui le misure adottate per il contenimento della pandemia non permettono l’apertura dei luoghi della cultura, ma ciò è tanto più simbolico in quanto il dipinto, a lungo sottratto dallo sguardo del pubblico, ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura”. Ha poi aggiunto: “Quando le cittadine e i cittadini di Piacenza potranno tornare a visitare la galleria, la ritroveranno arricchita dalla ricomparsa di un opera straordinaria. Il segno di una rinascita che avrà qui come in altri musei, anche un aspetto fisico e concreto, la piena riappropriazione di un capolavoro”.
“Ritratto di Signora” è ora esposto nella sala principale della Galleria Ricci Oddi di Piacenza, protetto da una teca blindata e valorizzato dall’illuminazione Davide Groppi, in attesa che possa di nuovo essere ammirato dal mondo intero.