Bookcrossing: libri in viaggio

Si è abituati a pensare ai libri come a oggetti destinati a prendere un posto nella nostra libreria e a restarci per sempre, soprattutto se ci sono piaciuti. Vengono sfogliati, annusati, letti e poi chiusi probabilmente per decenni. Invece, grazie a un’iniziativa ormai ben consolidata e chiamata bookcrossing, i libri hanno imparato a spostarsi di casa in casa, di città in città, divenendo un bene destinato non a essere acquistato da un singolo individuo, ma a essere donato da un lettore all’altro in un ciclo infinito.

Il bookcrossing consiste infatti nel lasciare un libro in un posto qualsiasi, come la panchina di un parco o i gradini di un edificio, e un passante casuale, trovandolo, sceglie di portarlo via con sé. Una volta letto, il libro non viene conservato dal suo ultimo lettore, ma torna in un nuovo luogo pubblico, pronto a essere temporaneamente adottato da un altro sconosciuto. Ed è così che una storia viaggia nel tempo e nello spazio, andando incontro ai più disparati e inconsapevoli lettori.

Come accennato, questa iniziativa non è nuova, ma è nata nel 2001 grazie a Ron e Kaori Hornbaker, e la modalità è molto semplice: all’interno del libro scelto per un possibile, lungo viaggio, viene posto un codice identificativo, così che i proprietari originari del libro possano tenere traccia del suo intero percorso, ed è anche possibile contattare questi ultimi per scambiare commenti sul testo. Ma ciò è possibile soltanto se tutti coloro che trovano il libro eseguono la prassi digitale per lasciare la propria traccia. Si può scegliere, quindi, di leggere semplicemente il libro e poi restituirlo al suo viaggio verso un nuovo lettore, oppure utilizzare il suo codice per poter dare informazioni sulla tappa appena compiuta.

Oggi esistono delle librerie pubbliche dove poter praticare il bookcrossing in maniera più organizzata, ma questa iniziativa ha raggiunto anche altri luoghi, insoliti rispetto a una libreria, come aeroporti e treni. Questo fa sì che vengano scambiati libri italiani, inglesi, spagnoli, russi e così via, creando una rete multiculturale e variegata.

Grazie a questa iniziativa, la cultura abbatte le barriere in ogni senso: passa dal privato al pubblico, dalle pareti di una stanza a luoghi grandi e aperti, diventa gratuita e, soprattutto, è motivo di condivisione, divenendo accessibile a chiunque e aiutando a fare comunità. Per non parlare della bellezza del fatto stesso di trovare casualmente un libro, come se fosse un regalo inaspettato da parte di qualcuno che non conosciamo. Il sito di bookcrossing, infatti, recita: “Non siate egoisti. Leggete e liberate i libri”.

Liberiamo i libri, quindi, e doniamo a tanti sconosciuti il piacere di leggere una storia che è prima passata per le nostre mani. 

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