Ripartire dai valori condivisi: l’editoriale di Paola Severino sul Discorso di Ursula von der Leyen

Paola Severino

Tenutosi il 15 settembre 2021 dinanzi al Parlamento Europeo, il Discorso sullo Stato dell’Unione di Ursula von der Leyen ha illustrato le recenti attività della Commissione Europea e i programmi per il futuro. Un intervento che, come sottolinea Paola Severino in un editoriale su “La Stampa”, si sviluppa lungo il concetto ricorrente dello “stimolo che nasce dalla difficoltà”: “Ce la possiamo fare! Questo è il titolo che si potrebbe dare allo storico Discorso sullo Stato dell’Unione di Ursula von der Leyen”, scrive la Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli nella sua riflessione.
“Un fil rouge lo lega, partendo dall’apprezzamento per il coraggio di Bebe Vio che ad aprile rischiava di morire e poi è riuscita a vincere una medaglia olimpica”, sottolinea Paola Severino: “L’Assemblea ha applaudito un atteggiamento ben noto a chi sia nato o abbia sviluppato un handicap fisico, riuscendo a vincere la quotidiana battaglia per la ‘normalità’. Lo stimolo che nasce dalla difficoltà”. Come evidenziato nell’editoriale, questo tema ritorna nel Discorso “in primo luogo, nelle riflessioni sulla ‘principale crisi sanitaria mondiale’ a seguito della quale i Paesi europei si sono uniti per ‘garantire a tutti gli angoli d’Europa di avere dei vaccini salvavita'”.
Nel momento in cui si è compresa la vera portata della pandemia, aggiunge l’ex Ministro della Giustizia, ci si è resi conto che “solo uno sforzo comune e condiviso avrebbe potuto sconfiggere un virus capace di superare ogni confine”. Dalla conseguente crisi economica è derivata “una reazione imponente”, che ha condotto al “più grande Piano di risanamento e di ripresa finanziaria che la storia ricordi. Un Piano destinato a generare risorse da distribuire tra tutti i Paesi europei, valutando i reali bisogni delle singole Nazioni e superando gli egoismi di quelle più propense a mantenere i propri privilegi”.
Soluzioni innovative sono state trovate, in maniera simile, per favorire i giovani nella formazione e nel lavoro. “Un nuovo programma Alma, destinato a stimolare chi non ha lavoro, chi non studia e non fa formazione, offrendo la possibilità di effettuare esperienze professionali temporanee in un altro Stato membro dell’Unione”, così Paola Severino nell’editoriale su “La Stampa”: “Una via d’uscita per i Neet, un invito a non perdere la speranza per i tanti ragazzi che, pur non amando lo studio, hanno degli straordinari talenti per mestieri a volte dimenticati, e proprio perciò da recuperare, a volte innovativi, e di stimolo alla progettualità”.
Lo stesso fil rouge nel Discorso riemerge in un’altra questione di stretta attualità e gravità: i recenti avvenimenti in Afghanistan. “Solo una grande crisi umanitaria, come quella afghana poteva sollecitare l’idea ‘rivoluzionaria’ di una difesa comune europea concordata con la Nato”, scrive la Vice Presidente della Luiss: “Ho avuto la fortuna di visitare l’Afghanistan nel 2013 e di incontrare, come ho già avuto modo di scrivere, donne che lavoravano nel carcere femminile costruito dagli italiani, donne che soffrivano per le ustioni riportate a seguito di violenze familiari nel reparto ospedaliero donato dagli italiani, donne eroiche come Maria Bashir che ha messo a repentaglio la propria vita e quella dei suoi figli per guidare tante altre donne verso il riconoscimento dei loro diritti fondamentali, donne che hanno amministrato città e assicurato processi giusti e oggi rischiano la pena di morte senza giudizio e senza appello”.
La riflessione di Paola Severino prosegue ricordando la “professionalità dei nostri militari in missione di pace”: “Amati dalla popolazione, che implorava la loro permanenza in Afghanistan, capaci di insegnare la legalità in un Paese soffocato dai traffici illeciti e dalla coltivazione di droghe, sapientemente istruiti nel prevenire sanguinosi attentati sia con mezzi tradizionali che con avveniristici sistemi di sicurezza”.
Una difesa non dissimile, aggiunge, da quella a cui si riferiva “il Presidente Mattarella nel suo bellissimo discorso di ieri, quando ha parlato di tutela degli interessi condivisi nell’Unione e di proiezione anche al di fuori dei nostri confini, ‘di valori e principi su cui si fonda l’Europa'”. Si tratta di quei valori e quei principi che “hanno ispirato le tante volontarie italiane in Afghanistan”, conclude l’ex Ministro della Giustizia, “sul cui volto e nel cui comportamento vidi impresse quelle due parole ‘Anima’ e ‘Orgoglio’ con cui la Presidente von der Leyen ha voluto caratterizzare lo straordinario progetto per un’Europa che si senta davvero unita”.

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