Il numero dei pensionati in Italia ha superato quello di chi lavora: si tratta solo di 205mila unità, ma è comunque un soprasso significativo, un “punto critico che impone riflessioni e rimedi urgenti”. Queste le parole di Giampiero Catone in un recente editoriale pubblicato su “La Discussione”, quotidiano di cui è anche Direttore. Una situazione pericolosa per un Paese che dovrebbe primeggiare in Europa nell’export, nelle eccellenze, mentre invece rischia di cadere sotto il peso di questa contraddizione.
Giampiero Catone fa riferimento al fenomeno della denatalità che da 30 anni riscontriamo in Italia, nonché al depotenziamento della forza lavoro: “Se diamo uno sguardo alla forza lavoro dei giovani ci accorgeremo che tra il 2014 e il 2022 la popolazione italiana nella fascia di età più produttiva (25-44 anni) è diminuita di oltre un milione e 360 mila unità”. In Italia, ricorda il Direttore, meno del 38% della popolazione ha un impiego.
È opportuno parlare quindi di emergenze legate al lavoro e alla previdenza, che necessitano soluzioni concrete e celeri: per confermarlo, Giampiero Catone ha menzionato il pensiero di Emma Marcegaglia, ex Presidente di Confindustria e imprenditrice, e Gianna Fracassi, Vicesegretaria generale della CGIL. Anche loro auspicano riforme del lavoro per tutelare le donne e i giovani, per aumentare i salari, la produttività, le opportunità di formazione. Lo Stato inoltre deve farsi promotore di un fisco equo e progressivo, garantendo i diritti di tutti e il welfare, acquisendo al contempo un maggior peso economico. “Proposte che arrivano da due donne con storie differenti, ruoli diversi e contrapposti ma che oggi coincidono sul cosa fare. Un buon segnale per il Paese”, commenta il Direttore del quotidiano, che anticipa inoltre l’inizio di nuovi proficui confronti tra i partiti più moderati, i sindacati e le Associazioni di categoria.
Un altro obiettivo comune è quello di limitare la burocrazia inutile per favorire invece in tutti i modi “una riforma fiscale che premi le imprese che assumono”. “Confidiamo che il nuovo Governo sappia cogliere la voglia che c’è in Italia di stabilità, di impegno a partecipare alla crescita del Paese, creando condizioni vantaggiose per imprese e lavoratori”, conclude Giampiero Catone.
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