Anche il settore dei videogiochi può contribuire a rispondere ai bisogni delle persone con disturbi cognitivi. È la strada percorsa da Develop-Players, startup originaria di Cesena e cresciuta a Torino che ha sviluppato una piattaforma di videogiochi per i Bisogni educativi speciali e i Disturbi specifici dell’apprendimento.
Come illustrato da Luca Formica, Amministratore Delegato della startup, “l’idea nasce a Cesena come spin-off del dipartimento Psicologia dell’Università di Bologna, sotto la guida dalla Professoressa Mariagrazia Benassi. Loro hanno avuto questa idea di aiutare ragazzi con Bisogni educativi speciali (Bes) e Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) partendo da strumenti tecnologici, cercando di sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie in ambito clinico. Così abbiamo sviluppato due diversi tipi di videogiochi, che si prefiggono due missioni diverse”.
Non più solo un passatempo, i videogiochi riescono così ad apportare beneficio integrando l’aspetto ludico alle finalità terapeutiche. Nello specifico del progetto, i due videogiochi si chiamano Proffilo e Eye-Riders. Il primo, durante l’interazione, è in grado di condurre una rilevazione dei fattori di rischio connessi ai disturbi dello sviluppo, valutando le abilità cognitive di base (memoria, logica, linguaggio) nel giro di 20-30 minuti. Il secondo lavora invece sulla capacità attentiva ed è ideato per potenziare, in sei settimane, le funzioni esecutive grazie a sessioni di gioco di quindici minuti tre volte a settimana.
Nata nel 2021, Develop-Players si rivolge principalmente a scuole e centri clinici e mira a espandere la propria offerta anche direttamente alle famiglie. La startup ha concluso un programma di accelerazione a marzo del 2023, in seguito al quale ha condotto una campagna di raccolta fondi con investimento complessivo pari a 600.000 euro. Tra i finanziatori figurano fondi d’investimento quali Opes Italia, 20Fund, Privilège Student Ventures e SocialFare Seed.