Alessandro Benetton, il restauro di Palazzo Ancilotto: bellezza e sostenibilità nel cuore di Treviso

Alessandro Benetton

Palazzo Ancilotto, l’antica corte signorile del XVI nel cuore di Treviso, carica di memorie legate alla Venezia dei Dogi e agli splendori dell’arte rinascimentale, è rinato in seguito al restauro condotto dal pluripremiato architetto David Chipperfield su iniziativa di Alessandro Benetton. L’imprenditore ha infatti deciso di collocare in questa meravigliosa cornice storica gli uffici di 21 Invest, società specializzata nel private equity di cui è Fondatore e Presidente. Il concetto? Creare un ponte tra passato e presente, offrendo ai collaboratori di 21 Invest uno spazio carico di bellezza, di cui innamorarsi e prendersi cura. Nella filosofia di Alessandro Benetton, infatti, un ambiente di lavoro esteticamente piacevole è assolutamente fondamentale al fine di stimolare una produttività carica di entusiasmo e creatività: “È una questione di energia: quando sei entusiasta di ciò che stai facendo e lo fai in un bel luogo, si moltiplica. In passato mi è capitato di entrare in certi uffici e vedere persone che non rispettavano gli ambienti. È folle perché alla fine è lì che trascorri gran parte del tuo tempo. Ecco, ho sempre cercato di dare un contributo per far sì che chi lavora possa innamorarsi degli spazi”.

Attraverso il restauro, condotto con rigore scientifico e grande rispetto per le ricchezze culturali dell’antico edificio, Palazzo Ancilotto ha recuperato il suo antico splendore, ben visibile negli affreschi rinnovati dopo essere rimasti per secoli nascosti sotto l’intonaco. La nuova sede di 21 Invest non rinuncia, in ogni caso, a nessuno dei comfort della tecnologia, emergendo dunque come un modello di sviluppo sostenibile tra innovazione e tutela del patrimonio storico.

L’architetto David Chipperfield ha spiegato come la filosofia del restauro fosse proprio fondata sul cercare di integrare le differenze tra passato e presente, piuttosto che evidenziarle. Il progetto, inoltre, ha contribuito al rinnovamento del centro di Treviso, aumentandone la vivibilità ed esaltandone il fascino senza tempo. In questo modo si realizza il programma di un’architettura che non punta alla stravaganza o all’effetto scenico, bensì innanzitutto all’accrescere la vivibilità di spazi che vengono abitati e utilizzati ogni giorno.

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