“Se il quarto uomo ha detto quella parola deve andarsene” e “Non giochiamo se resta lui”. Sono le parole, pronunciate in campo, rispettivamente da Kylian Mbappé e Neymar, le due stelle del Paris Saint Germain, rivolgendosi ad Ovidiu Hategan, l’arbitro romeno della sfida di Champions di martedì sera con il Basaksehir al Parco dei Principi, per prendere posizione contro il quarto ufficiale di gara, il romeno Sebastian Coltescu, che avrebbe utilizzato un epiteto razzista. Partita interrotta al 14′ dopo le espressioni sentite da Pierre Achille Webó, ex calciatore camerunense e oggi vice allenatore del club turco, che chiede conto e ragione incassando il cartellino rosso, prima che il direttore di gara capisca che non si può andare avanti e che è meglio riportare le due squadre negli spogliatoi.
L’Istanbul Basaksehir, che la scorsa stagione ha vinto per la prima volta il campionato turco, è considerato un club molto vicino al partito Akp del Presidente Erdogan, che ieri è subito intervenuto per condannare l’episodio avvenuto a Parigi e per chiedere all’Uefa di intervenire subito e con durezza. Ma da parte del leader turco sarebbero anche arrivate pressioni sugli stessi giocatori della formazione di Istanbul perché lasciassero il campo. Il Basaksehir è salito alla ribalta solo negli ultimi anni: di proprietà pubblica fino al 2014, è stato poi rilevato da un gruppo di imprenditori. Ed ha anche una natura atipica rispetto ai grandi club tradizionali del calcio turco, dal Galatasaray al Fenerbahce, noti per la tifoseria molto calda e la partecipazione azionaria degli stessi sostenitori.
Nella notte, dopo la sospensione del match che verrà portato a termine mercoledì 9 dicembre con una nuova squadra arbitrale, Mbappé e Neymar hanno continuato sui social la loro battaglia contro ogni discriminazione. “Say No to Racism”, ha scritto il giovane attaccante francese riprendendo uno slogan della Uefa, che dal canto suo ha prontamente annunciato “un’inchiesta approfondita” su quanto accaduto. “Mister Webó siamo con te”, ha aggiunto Mbappè. Sulla stessa lunghezza d’onda il fuoriclasse brasiliano, che sempre su Twitter scrive “Black Lives Matter”.
Sebastian Coltescu, il quarto uomo protagonista dell’episodio che ha portato alla sospensione del match del Parco dei Principi, a 43 anni è già un arbitro con una lunga carriera: 364 partite arbitrate, di cui 273 nel massimo campionato nel suo Paese, la Romania. Con la bellezza di 1.918 cartellini gialli sfoderati, Coltescu ha anche 9 presenze in Europa tra Champions ed Europa League e arbitrato 7 gare tra compagini nazionali. Un curriculum di tutto rispetto, che l’ha visto promosso dalla Serie C alla A ad appena 27 anni, per poi entrare nella lista della Fifa.
Il Ministro dello Sport francese, Roxana Maracineanu, ha espresso soddisfazione per il gesto dei giocatori del Paris Saint Germain e dell’Istanbul Basaksehir, che hanno lasciato insieme il campo da gioco. “Degli sportivi, degli atleti hanno preso una decisione storica di fronte a un atteggiamento che hanno giudicato inaccettabile – ha scritto la Maracineanu su Twitter – Un’espressione di ordinario razzismo. Aspettiamo i risultati dell’inchiesta ma non posso che rendere omaggio al simbolo forte del loro gesto e della loro solidarietà”. “Abbiamo assistito a un evento inedito: lasciare il campo in modo solidale”, ha ribadito Maracineanu in un’intervista rilasciata al quotidiano “Le Parisien”. “Se le frasi saranno confermate le cose cambieranno. Sono gli atti che contano”, ha aggiunto, sottolineando il gesto “forte” delle due formazioni. Anche la Federcalcio francese ha definito l’episodio un “incidente inaccettabile”. “Vorrei rendere omaggio – ha affermato il Presidente Noel Le Graet – all’atteggiamento delle due squadre che hanno preso una decisione forte ed esemplare quando hanno lasciato il campo”.
“Condanno fermamente qualsiasi commento che possa essere interpretato come razzista, xenofobo o discriminatorio. Mi scuso a nome dello sport romeno per questo sfortunato incidente che non ci rappresenta”. Queste le parole del Ministro dello Sport della Romania, Ionut Stroe, ai microfoni di DigiTv dopo quanto accaduto a Parigi. Anche la Federcalcio romena ha preso le distanze e in una nota fa sapere di “dissociarsi fortemente da qualsiasi azione o affermazione con connotazioni razziste o xenofobe. Stiamo aspettando il rapporto Uefa per capire esattamente cosa sia successo e agire di conseguenza”.