Arts

La cultura nella zona rossa è in calo del 75%: il digitale la chiave per ripartire

Nonostante la pandemia da Coronavirus stia ancora sortendo i suoi effetti negativi su teatri, musei, circhi, mostre e sale cinematografiche, che restano chiuse per ragioni di sicurezza, la cultura sceglie di non fermarsi e il digitale sembra essere la chiave per ripensare lo spettacolo. Seppur con tutti gli spettacoli in presenza bloccati per ragioni di sicurezza, la regione Emilia-Romagna si sta reinventando per far ripartire la sua offerta. I dati relativi alle attività culturali e di spettacolo di questo 2020 non sono però incoraggianti. L’Osservatorio sullo spettacolo della SIAE ha infatti presentato i dati sulla stima dei danni causati dalla pandemia sulla cultura emiliano-romagnola che evidenziano come, rispetto al 2019, la mancata “spesa del pubblico” per eventi, proiezioni e spettacoli, ha fatto segnare un -74,88%. 133.212 è il numero degli eventi saltati in tutta la regione, per un calo del fatturato di quasi 9 milioni di ingressi in meno. Inoltre, solo nel primo semestre del 2020, sono stati persi nel settore della cultura e dello spettacolo più di 188 milioni di euro. In merito, l’Assessore Regionale alla Cultura Mauro Felicori ha commentato: “Se pensiamo che nell’economia quando la crescita non raggiunge l’1% si usa la parola recessione è chiaro che quando noi parliamo di -75% parliamo di un autentico disastro. Si dibatte tra zona gialla e zona arancione. La cultura è zona rossa dall’inizio”.

In particolare, a soffrire maggiormente le restrizioni a causa dell’epidemia è stato il circo, che ha visto rispetto al 2019 una perdita di guadagni pari all’88%, 23 milioni di euro. A seguire troviamo i concerti, che hanno registrato una perdita di oltre 17 milioni di euro solo nel primo semestre del 2020. La situazione non migliora nemmeno quando parliamo di mostre ed esposizioni che, con un calo decisamente drastico della spesa da parte del pubblico, hanno registrato 1,1 milioni di visitatori in meno e perdite oltre i 51 milioni di euro. Se ci spostiamo invece agli eventi, i settori più in sofferenza sono le attività sportive (-73,66%, pari a 4.668 iniziative annullate) e le “Attività di ballo e concertini” (25.000 eventi cancellati e perdite pari a oltre 31 milioni di euro).

Per i cinema e teatri emiliano-romagnoli invece la situazione appare lievemente migliore, anche grazie al tipo di prodotto veicolato e alle tecnologie a disposizione. I dati mostrano però come siano stati staccati rispettivamente il 56,68% e il 60,48% di biglietti in meno, con perdite di 23 milioni per il cinema e 11 milioni per il teatro. Restando proprio in tema cinema, l’Assessore Felicori ha però commentato: “Ci sono anche dei segnali positivi, che si riassumono nella parola “digitale”. Il cinema è il settore che si è mosso più velocemente e ormai si fanno interi festival in streaming. Quando riapriranno le sale, perché la sala è un’esperienza non sostituibile, si potrà sommare un pubblico internazionale che altrimenti non riuscimmo a raggiungere”. Anche in ambito musicale si sta vivendo poi l’inserimento del digitale: “Tutte le nostre orchestre stanno organizzando dirette streaming che stanno dando ottimi risultati”, spiega Felicori. Per quanto riguarda invece il settore dei musei, conclude l’Assessore, “nel digitale sono un po’ indietro. Mi piacerebbe che organizzassero delle visite guidate, lezioni davanti a un quadro, delle dirette”.

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