La parola totem viene spesso usata erroneamente per indicare quei pali raffiguranti animali, associati alla cultura dei nativi americani. In realtà per totem, termine derivante da ototeman, si intende un’entità naturale o soprannaturale che assume un significato simbolico per una persona o all’interno di un clan o tribù. Il culto che si basa sulla presenza di totem si chiama totemismo ed è una pratica religiosa di origine tribale.
Diverse tribù native del Nord America che aderivano a questo culto, usavano intagliare dei tronchi d’albero e decorarli affinché raffigurassero dei totem sovrapposti, fino a formare i cosiddetti pali totemici o, semplicemente, pali di totem. Questi simboleggiavano e/o commemoravano le credenze culturali legate alle leggende familiari, ai lignaggi dei clan o altri eventi importanti.
In molti pensano che l’arte dei totem sia una peculiarità dei nativi americani in genere. La verità è che l‘origine dietro la realizzazione di queste sculture monumentali è circoscritta ad una stretta striscia di terra che comprende le aree costiere sul Pacifico dell’America nord-occidentale. Nello specifico parliamo della British Columbia, in Canada, e delle zone costiere di Washington e Alaska, negli Stati Uniti. Questa falsa credenza è stata alimentata anche dalla massiccia presenza di poli totemici in tutto il Nord America, dove li si trovano di tutte le forme e dimensioni e tra i souvenir nei pressi delle riserve dei nativi e nei luoghi turistici, con l’unico scopo di essere venduti. Spesso e volentieri, infatti, i pali totemici non hanno alcuna correlazione con la storia e la cultura del luogo in cui vengono installati e commercializzati.
Ci hanno pensato Aldona Jonaitis e Aaron Glass a fare chiarezza sull’origine dei pali totemici nel libro del 2010 The Totem Pole: An Intercultural History, in cui spiegano ai turisti come ciò che molte volte vedono e fotografano non è altro che una forma d’arte riconfezionata e riadattata apposta per loro. Inoltre, fanno sapere anche che la loro realizzazione è alquanto recente.
“(Le persone) presumono che si tratti di un’antica forma di arte aborigena e che laddove vedano questi pali in Alaska, ad esempio, siano sempre stati in quel posto. La verità è che nessuna di queste affermazioni è vera” ha rivelato in un’intervista Jonaitis. Lei è una storica d’arte, membro emerito del Museo del Nord dell’Università dell’Alaska e professoressa presso la University of Alaska Fairbanks.
I pali totemici li ritroviamo ormai ovunque come oggetti decorativi, ma molte persone appartenenti ai popoli indigeni della costa nord-occidentale americana chiedono che i pali di totem tornino a svolgere la loro funzione originaria come segni distintivi del lignaggio familiare e di appartenenza alla propria terra.