Paolo Gallo, AD di Italgas, ha pubblicato il suo nuovo libro, dal titolo “Fuori dal labirinto. Innovazione, tecnologia e i pregiudizi sulla transizione energetica”, edito da LUISS University Press. Proprio in margine ai dazi con cui il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbe colpire l’Europa, il libro analizza le tappe e le problematiche della transizione energetica europea. La prima Commissione Europea von der Leyen aveva pianificato la transizione energetica contando su forniture stabili di metano, che poi sono venute a mancare a causa del conflitto in Ucraina, per facilitare il passaggio all’elettrico sostenuto da fonti rinnovabili, principalmente eolico e solare, dato il declino del nucleare e il limite raggiunto dall’idroelettrico. Il manager ha criticato l’ideologia green di cui è impregnata la transizione energetica, gli strumenti e le tempistiche sono sbagliate, seppur lo scopo finale di ridurre a zero le emissioni di CO2 è condiviso. Non esiste una sola strada e soluzione finale, la vera strategia è puntare su una pluralità di strumenti: “Avere una pluralità di fornitori è stata la soluzione messa in pratica dall’allora Premier Mario Draghi — ha evidenziato Paolo Gallo — grazie alla lungimiranza dell’intero sistema, a cominciare dall’Eni e dalle infrastrutture che debbono essere resilienti e sempre pronte a reagire con efficacia. Ma il trilemma va affrontato in maniera più strutturale e organica”. La messa al bando del gas non ha convinto il manager, il quale ha ribadito: “Non c’è solo quello fossile, c’è il biometano, ci sono il metano sintetico, l’idrogeno, tutti gas rinnovabili con emissioni che tendono a zero”. Per questo motivo non può esistere una singola soluzione al problema, e c’è una strada più sicura anche se più lunga, ovvero “decarbonizzare le molecole. Oggi le molecole sono fossili, ma ce ne sono altre del tutto rinnovabili. Il REPowerEU, il piano presentato all’indomani dell’invasione russa andava in questo senso, puntava proprio su una pluralità di soluzioni, ma poi è finito in un cassetto e l’approccio ideologico ha spiazzato quello pragmatico. È ora di lasciar spazio al principio base di ogni sviluppo in qualsiasi settore, dall’energia all’auto, dalla chimica alla siderurgia: la neutralità tecnologica, l’unica soluzione davvero praticabile per la grande transizione”, ha rimarcato Paolo Gallo.
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