Ha coinvolto più di 160 illustratori il contest lanciato da Snam lo scorso luglio per celebrare l’arte e la sostenibilità: a sottolineare il valore dell’iniziativa è stato anche l’AD Stefano Venier, che ha preso parte alla cerimonia organizzata lo scorso 4 dicembre per premiare i vincitori. “Disegnando il futuro” è nato per raccontare in forma artistica il ruolo di Snam nella transizione energetica: ai partecipanti è stato richiesto di interpretare graficamente il percorso che Snam ha intrapreso per costruire un futuro sempre più sostenibile, sicuro e inclusivo. Dietro il progetto c’è l’impegno di Snam nel coinvolgere anche le nuove generazioni, protagoniste delle sfide di domani, nel dialogo sul futuro dell’energia. E bisogna ammettere che la missione è riuscita, dato che oltre il 50% dei partecipanti è di età inferiore ai 40 anni. I loro lavori sono stati valutati da una giuria di esperti qualificati che insieme a Stefano Agnoli, Executive Director Communication & Media Relations di Snam, e Teresa Girardi, Director Marketing & External Communication, hanno assegnato i riconoscimenti rispettivamente a:
- Dario Licata per la categoria “Disegnando il futuro” con l’opera “Sinfonie del futuro”, metafora visiva che esprime la missione di Snam, ovvero trasformare il trasporto dell’energia in una sinfonia sostenibile, connettendo tecnologia e natura per un mondo migliore;
- Costanza Lettieri per la categoria “Under 30” con un’opera che raffigura l’idea di un mondo in cui l’impronta umana si fa leggera e trasparente. Un sogno ad occhi aperti che invita a correggere la rotta di un rapporto uomo-natura sbilanciato e distruttivo;
- Milena D’Avino per la categoria “A mano libera” con l’opera “Intrecci di generazioni”, dipinta su uno specchio, che vuole riflettere il lavoro presente e le strutture future, offrendo una visione di ciò che verrà attraverso la raffigurazione di mani e intrecci.
“In un mondo in cui le aziende sono chiamate a confrontarsi con sfide sempre più complesse, è fondamentale riuscire a comprendere e comunicare la propria identità. Per Snam questa identità è un equilibrio dinamico, tra ciò che resta costante e ciò che evolve. Da un lato, la nostra missione storica di garantire la sicurezza energetica in un Paese povero di risorse; dall’altro, la necessità di impegnarci per un futuro sostenibile e resiliente, rispondendo alla grande sfida del cambiamento climatico”, ha scritto su LinkedIn Stefano Venier spiegando come il progetto è nato: “L’arte e l’illustrazione hanno sempre avuto un ruolo centrale nella nostra comunicazione, grazie alla loro capacità di rendere comprensibili e tangibili realtà complesse. Penso al legame storico con le opere di Jean-Michel Folon, il maestro belga che con i suoi acquerelli negli Anni Novanta ha saputo raccontare l’impegno di Snam verso l’ambiente e le persone. Quelle immagini sono rimaste nel cuore di molti, me compreso, come un simbolo di ciò che Snam rappresenta. Questo ricordo è stato il punto di partenza per immaginare un nuovo progetto che potesse rappresentare chi siamo oggi e chi vogliamo diventare domani”.
La forma artistica scelta è l’illustrazione in quanto le viene riconosciuta “la straordinaria capacità di tradurre concetti complessi in immagini immediate e significative”. La conferma è nelle oltre 160 opere che sono arrivate: “Raccontano non solo il nostro impegno per la transizione energetica, ma anche il nostro desiderio di innovare, di costruire un futuro migliore e, soprattutto, di immaginarlo”. E a impreziosire ulteriormente il progetto c’è anche una speciale pubblicazione a tiratura limitata, presentata nel corso della cerimonia di premiazione, che racconta “Disegnando il futuro” e le sue opere, ripercorrendo anche la storia delle più belle immagini e collaborazioni artistiche che hanno rappresentato l’identità di Snam nei suoi oltre 80 anni di storia.
“Un grazie speciale va al nostro team di comunicazione, per aver creduto in questo progetto e per aver messo in luce la potenza comunicativa dell’arte come strumento di connessione tra la nostra identità e il mondo che ci circonda. Perché costruire il futuro richiede tecnica, ma raccontarlo richiede arte”, ha ricordato anche su LinkedIn l’AD Stefano Venier.
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