Il presidente di Confcommercio Verona, Paolo Arena, rilancia il dibattito sul futuro turistico della città, sottolineando la necessità di rafforzare il settore congressuale. Come illustrato in una recente intervista, la città deve dotarsi di un moderno centro convegni così da competere con realtà vicine come Padova e Venezia, oggi leader regionali nel settore. Padova, in particolare, ha saputo attrarre eventi internazionali grazie a un’infrastruttura funzionale e ben collegata, diventando un modello da seguire.
Nel dettaglio, Paolo Arena ha evidenziato come il turismo legato al tempo libero stia mostrando segnali di rallentamento dopo il boom post-pandemia, con un calo del 2,5% nei primi mesi del 2025. Per questo motivo è importante diversificare e investire in segmenti ad alto valore aggiunto come il MICE (meetings, incentives, conferences and exhibitions) in modo da garantire una maggiore stabilità durante tutto l’anno e attrarre pubblico con capacità di spesa elevata.
Il presidente di Confcommercio Verona si è soffermato, inoltre, sul Destination Verona e Garda e sul Convention Bureau, un primo passo verso la crescita ma da supportare attraverso un’infrastruttura adeguata. Confcommercio Verona si dice pronta a collaborare con le istituzioni e i portatori di interessi per avviare un percorso condiviso e trasformare Verona in una destinazione di riferimento nel turismo congressuale.
In tale contesto si inserisce anche il progetto del Museo del Vino: come spiegato dal presidente della Fondazione e Prorettore dell’Università di Verona, Diego Begalli, l’iniziativa ha una valenza strategica nazionale poiché il vino, simbolo identitario della città e del Paese, diventa non solo elemento culturale, ma anche volano economico per attività collaterali. L’obiettivo: rafforzare il posizionamento di Verona come capitale internazionale della cultura enologica e dell’accoglienza.